Continuo a pensare che l'aumento esponenziale di tecnologia nelle nostra vita sia un elemento preoccupante, ma pensare questo non mi aiuta a migliorare la mia situazione né quella delle persone che, a vario titolo sono in contatto con me. Intervengo, a seconda dei casi e del mio umore, limitando i danni, per non peggiorare la situazione, oppure reprimendo; e allora posso partire con raccomandazioni di vario genere: "vai a fare una corsa", "fai un po' di movimento", "leggi un buon libro", "se non la smetti ti sequestro il telefono!" E così via...
La possibilità che mi dò è quella di togliere il pregiudizio, o almeno di attenuarlo. Sperimentando con la paura di sperimentare e con la curiosità e l'eccitazione di fare una cosa nuova: ho fiducia di poter cavalcare tutte queste nuove situazioni invece che esserne schiacciato. Ma mi occorre un notevole sforzo di fantasia per riuscire ad immaginare come farlo e con chi farlo.
E per il momento la mia fantasia, per quanto si sforzi, non riesce a produrre ancora nulla.
Pensando al “corpo nella rete” ho giocato con alcune immagini, come si fa nelle terapie artistico espressive: ovvero si tiene in considerazione il fatto che la stessa immagine può evocare una moltitudine di pensieri, parole, emozioni, associazioni… tutte ugualmente legittime anche quando sono logicamente contrastanti o addirittura opposte nei loro contenuti.
La rete per circolare, pedalando in discesa, in salita, in pianura.
Mi piace l'idea di un blog nel quale ciascuno possa esprimere il proprio punto di vista ed incontrare altre persone con idee, progetti, esperienze diversi ma in connessione. Creare una cultura della salute significa prima di tutto condivisione, comunione, relazione ed il WEB è lo spazio privilegiato dove si costruiscono contatti. Quindi demonizzarlo è un errore. Sono una psicologa e sono iscritta a diversi social networks che utilizzo per restare connessa con il mondo: con amici, conoscenti, sconosciuti ed anche pazienti. Quando racconto a colleghi che sono iscritta a fb ed incontro in questo spazio virtuale adolescenti, suscito spesso reazioni di dissenso.